Afghanistan, ennesima tragedia: bombe Nato uccidono donne e bambini!

Afghanistan, ennesima tragedia: bombe Nato uccidono donne e bambini!

di Franco Frediani -

Ogni volta si parla di “tragico errore”! …ma quale errore può esserci quando una forza militare attacca e colpisce via terra interi villaggi, dove si sa bene che ci sono civili inermi, con il massiccio appoggio di un’aviazione armata fino ai denti? La cronaca ancora una volta è scarna, essenziale e inaccettabile. Lo spazio dedicato alla morte di undici bambini tra 1 e sette anni, e due donne (con il ferimento di un numero ancora imprecisato di altri civili) rimasti uccisi tra sabato e domenica (6-7aprile, ndr.) dopo un raid aereo della Nato a Shigal, in Afghanistan, è ristretto, circoscritto ad una breve descrizione come si trattasse di una news di ben altro tenore. L’amarezza e il dolore vengono acuiti da qualcosa che anche nell’opinione pubblica sta ormai passando come un evento a noi lontano, di normale routine. Questa sarebbe ciò che l’ipocrisia occidentale vorrebbe far passare come lotta al terrorismo? …o magari una missione di “pace”? Vergogna! Spesso parliamo con speranza e ovviamente preoccupazione, di una Pace da inseguire e purtroppo altrettante volte minacciata; lo faremo anche in questo caso, ma ci resta impossibile non indicare la precisa responsabilità dei governi che stanno dietro a queste atroci operazioni belliche. Secondo i dati in possesso dell’UNAMA (UN Assistence Mission In Afghanistan) che si avvale del sito Wapedia-Wiki, al quale arrivano praticamente tutte le stime compiute anno per anno da diversi organi: Project of Defence Alternatives, L.A.Times, Guardian , ricerche del prof M.W Herold dell’università del New Hampshire, Human Wright Watch e Afghan Rights Monitor, i civili afghani uccisi “direttamente” dal 2001 sarebbero ben oltre i 14.000; mentre i civili morti “indirettamente” a causa della guerra (sempre dal 20001) sarebbero 20.000. Una guerra a senso unico, senza né vincitori né vinti, che ha prodotto soltanto veri e propri disastri umanitari. Intanto, la “voce” della Nato si limita a dire che ci sarà un approfondimento: “Siamo anche a conoscenza di notizie riguardanti il ferimento di numerosi civili nell’incidente e di recenti accuse di vittime civili. Esaminiamo le notizie di vittime civili e su questo incidente è stata aperta un’inchiesta”. E’ pazzesco, lo chiamano “incidente?! …perché non chiedono ai numerosi reporter che secondo l’Ansa erano presenti nella zona ed hanno visitato il luogo della strage? Più volte siamo stati tra quelli che hanno chiesto l’immediato ritiro delle truppe italiane dalla regione afghana. Lo abbiamo fatto anche in ben altre circostanze, rispetto a questa che registra la morte di civili inermi e innocenti. Non crediamo nella guerra come strumento di risoluzione delle “controversie”, di qualunque tipo e origine possano essere. Crediamo che, ancora una volta, occorra valutare ciò che viene riportato dall’Ocse, che ha redatto una stima che si aggira sui 120 miliardi di dollari per raggiungere gli “obiettivi del millennio”, rappresentati soprattutto dalla riduzione della povertà estrema. Fame, malnutrizione, garanzia di scolarizzazione e riduzione della mortalità a causa dell’Aids. Stiamo parlando di una cifra che si attesta intorno al 7% delle spese militari a livello mondiale! In pratica, basterebbe applicare una riduzione delle spesse militari per questa “modica” cifra, e sicuramente calerebbe il numero delle vittime permettendo che nuove prospettive di vita prendessero forma in ogni dove. Sono argomentazioni sufficienti per far ragionare “lor signori”?? Numeri, stime e percentuali non si discutono ma talvolta rimangono solo argomenti di lettura. Occorre combattere quell’atroce indifferenza che non tiene conto di come non ci sia prezzo che possa ripagare la perdita di una sola vita umana. Spesso suonano come parole retoriche, lontane da una situazione che non ci tocca direttamente. E’ la dimostrazione di quanto ancora sia lontana una vera cultura della Pace e dell’impotenza in cui ci troviamo quando gridiamo stop alle missioni militari all’estero; ma dobbiamo insistere!


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