Tav – Ferrero (Prc): «Finalmente la Cassazione riporta la Costituzione in Val di Susa»

Tav – Ferrero (Prc): «Finalmente la Cassazione riporta la Costituzione in Val di Susa»

La sesta sezione penale della Cassazione ha annullato con rinvio gli arresti disposti con l’accusa di terrorismo nei confronti di Claudio Alberto, Niccolo’ Blasi, Mattia Zanotti e Chiara Zenobi, tutti in carcere.

«Bene la sentenza della Cassazione – ha commentato Paolo Ferrero – che riporta la Costituzione in Val di Susa, un territorio dove lo Stato italiano ha dichiarato guerra alla popolazione e si comporta come una truppa di occupazione.

Purtroppo la procura di Torino agisce a puri fini repressivi, non per garantire la legalità ma per distruggere il movimento. Ora libertà per le persone ingiustamente incarcerate. Il governo italiano apra il dialogo che ha sempre rifiutato con la popolazione della Val di Susa e ponga fine a quest’opera inutile e dannosa, un inutile sperpero di soldi che fa solo danni al territorio e alla popolazione».

«Se questa accusa è caduta è soprattutto per la determinazione del movimento – ha detto Nicoletta Dosio in un’intervista a popoff.globalis.it – il potere ha il solo scopo di tagliare gambe alle lotte e mandare a casa le persone. Quello che vogliamo è che Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò non facciano un minuto in più di galera e che si fermi l’opera. Di falsità è intessuta la storia della repressione contro di noi». E ricorda come sia caduta solo poche ore prima della Cassazione anche l’accusa dell’autista di Rinaudo, uno dei pm impegnati a tessere il teorema intorno ai No Tav. Costui, un ex carabiniere in servizio come autista alla procura, aveva detto l’11 aprile di essere stato aggredito da tre attivisti mascherati. Ma non è stato creduto nemmeno dai pm così è indagato per simulazione di reato nell’imbarazzo generale dell’apparato politico-militare-industriale che vuole a tutti i costi sventrare la Val Susa per l’alta velocità Torino-Lione.

«Chissà che dirà ora – continua Nicoletta – la figlia di Rinaudo, ora candidata per Fratelli d’Italia, che pretendeva la nostra solidarietà per un “lavoratore picchiato”».


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