100 Ong contro la pressione “giudiziaria” delle multinazionali sull’autonomia degli Stati

100 Ong contro la pressione “giudiziaria” delle multinazionali sull’autonomia degli Stati

di Corrado Fontana e Valentina Neri – valori.it -

Lunedì prossimo verrà inviata ai negoziatori americani ed europei che stanno discutendo del trattato atlantico sul libero scambio (TTIP o Transatlantic Trade and Investment Partnership), ma Valori la pubblica in anteprima assoluta, in inglese e in traduzione italiana: è la lettera sottoscritta da oltre 100 organizzazioni non governative per chiedere che non venga inserita nel documento la clausola cosiddetta ISDS. Greenpeace, Action Aid, Attac, Fairwatch, WWF, per citare alcune più note, contestano infatti l’introduzione di questa norma che consente alle potentissime multinazionali straniere – alcune con fatturati ben superiori al Pil di intere Nazioni – di chiamare in giudizio nei “propri” tribunali gli Stati sovrani che attuino provvedimenti da esse ritenute contrarie ai propri interessi e investimenti e per i quali non si sentano tutelate dalle decisioni dei tribunali locali.

Nella lettera si ricorda come, laddove sia stata accolta in accordi su libero scambio e investimenti bilaterali, la ISDS abbia prodotto centinaia di casi di contenzioso legale (oltre 500) contro 95 governi, spesso per pretendere l’utilizzo di fondi dei contribuenti per compensare le imprese dall’applicazione di politiche sanitarie, ambientali, del lavoro ritenute lesive dalle corporations. La ISDS ha permesso agli investitori privati di attaccare il governo per aver introdotto il salario minimo in Egitto o per la regolamentazione dei rifiuti tossici in Perù; il gigante americano del tabacco Philip Morris sfida per esempio anche grazie a questa norma le leggi anti-fumo in Uruguay e Australia.

 

 


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