La Sinistra europea sceglie Tsipras

La Sinistra europea sceglie Tsipras

di Jacopo Rosatelli – il manifesto – Si chiude oggi a Madrid il quarto con­gresso del par­tito della Sini­stra euro­pea (Se), l’organizzazione che rag­gruppa la mag­gior parte delle forze comu­ni­ste e della sini­stra alter­na­tiva del Vec­chio con­ti­nente. Nata nel 2004, suo primo pre­si­dente fu l’allora segre­ta­rio di Rifon­da­zione Fau­sto Ber­ti­notti, al quale sono seguiti il tede­sco Lothar Bisky (recen­te­mente scom­parso) e, dal 2010, il fran­cese Pierre Laurent.

Le assise riguar­dano le linee pro­gram­ma­ti­che in vista delle ele­zioni euro­pee di mag­gio. Oltre alla piat­ta­forma all’insegna del no all’austerità, oggi sarà uffi­cial­mente varata la nomina del greco Ale­xis Tsi­pras a can­di­dato alla pre­si­denza della Com­mis­sione euro­pea. Dopo i socia­li­sti con il tede­sco Mar­tin Schulz, la Se è la seconda forza poli­tica con­ti­nen­tale a com­piere que­sta scelta. Anche i Verdi si stanno attrez­zando allo stesso scopo, attra­verso delle pri­ma­rie nelle quali com­pete l’italiana Monica Fras­soni.
Il lea­der di Syriza (forza che ha rac­colto il 26,9% nel voto dello scorso anno in Gre­cia) è senza dub­bio la figura più rap­pre­sen­ta­tiva di un’area poli­tica che pre­senta con­di­zioni molto diverse a seconda dei Paesi. Nell’attuale par­la­mento di Stra­sburgo cor­ri­sponde al sesto gruppo per dimen­sioni su un totale di sette – senza alcuna pre­senza ita­liana. Più pic­colo di quello della Se è sol­tanto il drap­pello dei depu­tati euro­scet­tici in cui trova posto la Lega Nord.

A fare gli onori di casa al con­gresso è Izquierda Unida, alla quale i son­daggi attual­mente attri­bui­scono risul­tati molto buoni, oltre il 10%. Una per­cen­tuale alla quale aspira anche la Linke, che alle recenti ele­zioni tede­sche ha rag­giunto l’8,6%, e che ora potrebbe capi­ta­liz­zare il mal­con­tento dei social­de­mo­cra­tici con­trari alla grosse Koa­li­tion. Insieme ai fran­cesi del Front de Gau­che (il car­tello che uni­sce Pcf e Par­tie de Gau­che dell’ex can­di­dato Mélen­chon) sono le orga­niz­za­zioni più forti all’interno della Se, e quelle che vero­si­mil­mente man­de­ranno il mag­gior numero di rap­pre­sen­tanti a Strasburgo.

Prima del dop­pio tra­collo del 2008–2009 (poli­ti­che ed euro­pee), anche Rifon­da­zione andava anno­ve­rata fra i par­titi più forti all’interno della Se. Ieri a Madrid è inter­ve­nuto Fabio Amato, che ha annun­ciato la volontà del Prc di creare anche in Ita­lia una lista – che vada oltre il suo par­tito — a soste­gno della can­di­da­tura di Tsi­pras: un can­tiere che dovrà aprirsi nel più breve tempo pos­si­bile per offrire a quest’ipotesi qual­che chance di suc­cesso, dal momento che la legge elet­to­rale delle euro­pee pre­senta lo sco­glio dello sbar­ra­mento al 4%.

Venerdì, nel primo giorno dell’incontro madri­leno, ospite d’onore è stato il vice-presidente del governo della Boli­via, Álvaro Gar­cía Linera: la Se guarda all’America meri­dio­nale – in par­ti­co­lare gli stati «boli­va­riani» – come modello del «socia­li­smo del XXI secolo». Ieri mat­tina è stato invece il momento del ricordo delle vicende del Nove­cento, con il tri­buto alla memo­ria delle Bri­gate inter­na­zio­nali che com­bat­te­rono nella guerra di Spa­gna. Dalla tri­buna del con­gresso sono stati in molti a richia­mare quella lotta eroica con­tro il fasci­smo come esem­pio per l’attualità.


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