Michelle Bachelet torna alla Moneda

Michelle Bachelet torna alla Moneda

Michelle Bachelet è il nuovo presidente del Cile. La candidata socialista, già presidente dal 2006 al 2010, ha battuto con il 62,16% dei voti la candidata del centrodestra, Evelyn Matthei (37,30%), il risultato peggiore per il centrodestra da 20 anni a questa parte, secondo i risultati ufficiali resi noti dal Servizio Elettorale dopo lo scrutinio del 99,96% dei seggi. Dalle urne, però, arriva anche un segnale negativo: quello dell’alto astensionismo. Al ballottaggio, infatti, dopo il primo turno dello scorso 17 novembre, hanno partecipato poco più di 5 milioni e mezzo di aventi diritto, su un totale di 13,5 milioni, con un tasso di astensione che sfiora il 59%.

Forse anche per questo, appena avuta la conferma della vittoria, Bachelet ha ribadito la sua intenzione di portare avanti un programma di profonde riforme, che includa «una Costituzione che diventi quel patto sociale nuovo, moderno e rinnovato che il Cile chiede e di cui ha bisogno». «Grazie a tutti voi – ha detto davanti ai 10 mila sostenitori che festeggiavano con lei la vittoria – e specialmente grazie ai giovani, che hanno espresso con forza il loro desiderio di costruire un sistema educativo pubblico, gratuito e di alta qualità. Oggi ormai nessuno può dubitare che il lucro non può essere il motore dell’educazione, perché i sogni non sono un bene del mercato, sono un diritto di tutti. Le condizioni sociali e politiche ci sono e alla fine il momento è arrivato. Se sono qui – ha aggiunto Bachelet – è perché crediamo che un Cile per tutti sia necessario. Non sarà facile, ma quando mai è stato facile cambiare il mondo?».

Bachelet nel 2010, quando lasciò la Moneda, aveva un gradimento dell’84% e oggi torna alla guida del Paese con il sostegno di una coalizione più ampia di cui fa parte anche il Partito comunista. La sua vittoria segna, dunque, anche il ritorno al potere della coalizione di centrosinistra che ha governato il Cile dalla fine della dittatura di Augusto Pinochet, con l’eccezione di un solo governo di centrodestra, quello uscente di Pinera. Questa volta però la Concertazione è diventata “Nuova Maggioranza”, con un asse politico spostato ancor più a sinistra per la presenza del Partito comunista e la promessa di profonde riforme in campo sociale per combattere la disuguaglianza. Una prospettiva che ha convinto perfino Camila Vallejo, la giovane ex leader della rivolta studentesca, che solo due anni fa giurava che non avrebbe mai appoggiato la candidatura della Bachelet.

Dal canto suo, Evelyn Matthei ha ammesso la sconfitta limitandosi a fare le proprie congratulazioni all’ex amica d’infanzia (il padre, il generale Fernando Matthei, scelse di schierarsi con la giunta golpista di Augusto Pinochet mentre il suo amico, il generale Alberto Bachelet, padre di Michelle, rimase fedele ad Allende e morì a causa delle torture mentre era prigioniero nella sede dell’Accademia dell’Aeronautica).


Sostieni il Partito con una



 
Appuntamenti

PRIVACY







o tramite bonifico sul cc intestato al PRC-SE al seguente IBAN: IT74E0501803200000011715208 presso Banca Etica.