«Grillo non strumentalizzi il malessere dei poliziotti»

«Grillo non strumentalizzi il malessere dei poliziotti»

Intervista de il manifesto a Daniele Tissone, segretario Silp-Cgil: «Grillo farebbe bene a non stru­men­ta­liz­zare il lavoro delle forze dell’ordine, le sue sono affer­ma­zioni irresponsabili».

Daniele Tis­sone lei è segre­ta­rio gene­rale del Silp-Cgil, uno dei mag­giori sin­da­cati di poli­zia. Cosa le fanno pen­sare le parole del lea­der del M5S?

Fac­ciano chia­rezza: le forze dell’ordine sono in piazza per per­met­tere a tutti i cit­ta­dini di mani­fe­stare libe­ra­mente. Libe­ra­mente e paci­fi­ca­mente. Garan­ti­scono l’agibilità demo­cra­tica. Noi non siamo una parte, né ci schie­riamo. E lunedì pur­troppo gli agenti sono stati aggre­diti dal alcuni vio­lenti faci­no­rosi. L’episodio a cui si rife­ri­sce Grillo, quando gli agenti si tol­gono il casco, mi pare che si sia veri­fi­cato in un momento in cui non c’era con­trap­po­si­zione. In que­sti casi un gesto come quello può essere utile per abbas­sare al ten­sione. Ogni stru­men­ta­liz­za­zione che fa schie­rare il poli­ziotto da una parte o dall’altra non solo è poco respon­sa­bile, ma è anche pericolosa.

Però ammet­terà che il males­sere tra gli agenti è reale.

Chi fa parte delle forze dell’ordine è un lavo­ra­tore come tutti gli altri, e quindi ha cer­ta­mente un suo males­sere. Come Silp Cgil abbiamo fatto tre pre­sidi, ad ago­sto, otto­bre e novem­bre, ci siano recati anche noi davanti ai palazzi per denun­ciare le dif­fi­coltà che vivono le donne e gli uomini in divisa a causa di un con­tratto che non si rin­nova da cin­que anni, per il blocco degli auto­ma­ti­smi sala­riali e per una carenza di risorse strut­tu­rali che ci impe­di­sce di fare al meglio il nostro lavoro.

Qual­che suo col­lega però dice che la scelta di togliersi il casco dimo­stre­rebbe come la misura sia colma anche per i poliziotti.

Biso­gna scin­dere tra il poli­ziotto lavo­ra­tore, che mani­fe­sta quando deve farlo, e il poli­ziotto che inter­viene come ordine pubblico.

C’è il rischio di tro­varsi di fronte a qual­che gesto di disob­be­dienza civile da parte degli agenti, come quelli di cui parla Grillo?

No. Credo che ci sia suf­fi­ciente matu­rità all’interno delle forze dell’ordine per capire che non si pos­sono mischiare l’attività di ser­vi­zio con altre situa­zioni, per le quali abbiamo gli stru­menti per poter intervenire.


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