A Genova i lavoratori fermano la privatizzazione e danno il segnale: basta con le privatizzazioni, difendiamo i beni comuni
Pubblicato il 23 nov 2013
I lavoratori e le lavoratrici autoferrotranvieri di Genova hanno approvato a maggioranza l’accordo firmato dal sindacato dopo 5 giorni di sciopero. Innanzitutto questo accordo significa che la lotta paga, con 5 giorni di sciopero si è ottenuto un risultato che all’inizio pareva impensabile: l’azienda rimane pubblica e vengono fatti consistenti investimenti per il rinnovo del parco mezzi. Si tratta di una netta inversione di tendenza rispetto a quanto è successo nel settore – e non solo – in questi anni. Vi sono certo punti negativi come l’esternalizzazione di alcune linee periferiche e le risorse da risparmiare nel contesto aziendale, ma il punto di fondo contro la privatizzazione è stato ottenuto. L’esito dell’assemblea è stata però molto controverso, con una quota molto importante di lavoratori – il 40% – che ha votato contro l’accordo. Molti sono i motivi, tra questi mi pare di poter sottolineare la completa sfiducia nei confronti delle istituzioni: i lavoratori non credono che le istituzioni che hanno firmato l’accordo alla fine lo rispetteranno. La sfiducia nel livello politico è altissima. Io penso che questi lavoratori vadano ascoltati, vedendo sia il successo della lotta, sia la sfiducia generalizzata verso il fatto che un accordo venga poi rispettato.
Per questo dobbiamo operare per aprire una vertenza nazionale sul trasporto pubblico locale che ponga il tema della sua piena ripubblicizzazione – a partire dalle città come Firenze dove i sindaci come Renzi hanno privatizzato il servizio – e del suo finanziamento. Con una consapevolezza chiara: i soldi ci sono, basta smetterla di sprecarli con la TAV.
Dobbiamo far ripartire da Genova una battaglia generale contro le privatizzazioni e per la difesa dei beni comuni. Dobbiamo intrecciare la questione dei trasporti c on la questione dell’acqua e con la lotta alle privatizzazioni che vuole fare il governo letta. Da Genova viene un segnale, non lasciamolo cadere.
Paolo Ferrero
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