Un convegno sul ruolo di Togliatti e l’elaborazione del Pci
Pubblicato il 4 nov 2013
di Alexander Höbel
Alle radici della Costituzione repubblicana. In una fase in cui gli attacchi alla Costituzione e i tentativi di stravolgerla si susseguono in modo sempre più allarmante, può essere utile tornare a riflettere sulle ragioni fondanti della nostra Carta costituzionale, sulle sue radici storiche, sulla novità anche teorica che essa costituì nell’Europa del secondo dopoguerra. E in questo quadro, ragionare sul ruolo dei comunisti in quella elaborazione – e in particolare sul contributo di Palmiro Togliatti, di cui nel 2014 ricorrerà il 50° della scomparsa – appare utile e necessario anche per la battaglia politica dell’oggi, per chi oggi cioè si ponga sul terreno della lotta per la trasformazione sociale, e in questo quadro per la difesa e l’attuazione della Carta costituzionale. Sono queste alcune delle ragioni che hanno indotto l’associazione “Futura Umanità. Per la storia e la memoria del Pci” a organizzare il convegno Togliatti e la Costituzione della Repubblica democratica fondata sul lavoro, che si terrà a Roma, al Teatro de’ Servi (via del Mortaro 22) venerdì 8 novembre, dalle 9.30 alle 17.30.
Al centro dell’iniziativa è il nesso fra il progetto di società delineato nella Costituzione repubblicana e l’elaborazione di Togliatti sul partito di massa, la democrazia progressiva, le riforme di struttura, sulla quale verterà la prima relazione del convegno, dello storico Giampasquale Santomassimo. I due elementi sono strettamente collegati, tant’è che il Pci pose l’attuazione della Carta costituzionale come cardine del suo stesso programma.
La nostra Costituzione, infatti, com’è noto, contrariamente a quelle che l’avevano preceduta, non si limita a fotografare l’esistente, ma delinea un progetto di trasformazione sociale e politica, a partire da un nodo centrale come la questione dei rapporti di proprietà, tema su cui relazionerà il giurista Gianni Ferrara. In questo senso, essa si lega saldamente a quella via democratica al socialismo che ha rappresentato la principale peculiarità dell’elaborazione del Pci e che appare ancora oggi ricca di insegnamenti per l’azione politica; temi, questi, su cui si soffermerà l’ultima relazione, tenuta da Paolo Ciofi, che è stato a lungo un dirigente del Pci e attualmente tra l’altro presiede l’associazione “Futura Umanità”, promotrice del convegno.
Alla discussione parteciperanno inoltre altri ex dirigenti del Pci come Emanuele Macaluso e Aldo Tortorella, studiosi come Mario Tronti (attualmente alla guida del Centro per la riforma dello Stato), giuristi come Luigi Ferrajoli, storici come Renzo Martinelli e Claudio Natoli, e molti altri.
L’iniziativa sarà infine arricchita dalla proiezione di due preziosi documenti filmici: Togliatti all’Italia che combatte, il radio-discorso da Napoli del 28 maggio 1944, alla vigilia della liberazione di Roma, montato con filmati dell’epoca conservati presso l’Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico, a cura di Paolo Di Nicola e Milena Fiore; e un estratto del film Togliatti è ritornato. 1948, il discorso al Foro Italico, realizzato nel 1948 da Carlo Lizzani e Basilio Franchina. Sono contributi che confermano il radicamento di massa del Pci e il suo contributo alla liberazione del Paese, prima, e alla costruzione della Repubblica democratica fondata sul lavoro, poi. Elementi che troppo spesso, anche a sinistra, si tende a sottovalutare o addirittura a rimuovere.
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