Via i fascisti da Predappio. Nessuna commemorazione della marcia su Roma
Pubblicato il 24 ott 2013
di Prc Emilia Romagna – In questi anni a Predappio (Forlì) si è tenuta puntualmente, ogni 28 ottobre, la commemorazione della marcia su Roma: una manifestazione fascista, fondata sui simboli, sugli inni e sui richiami al fascismo.
Ci chiediamo come possa avvenire che un territorio comunale venga sottratto alla Costituzione, con il consenso, la complicità e l’autorizzazione delle istituzioni, e venga consegnato per ventiquattro ore a nostalgici in camicia nera e ad organizzazioni neo-fasciste.
Ce lo chiediamo, sapendo che si tratta del comune in cui è nato e sepolto Mussolini. Non fa alcuna differenza.
C’è di più: il 28 ottobre è anche l’anniversario della Liberazione di Predappio.
Come è possibile che a Predappio si festeggi la marcia su Roma e non la Liberazione dal nazifascismo?
Per questo chiediamo alle istituzioni una cosa molto semplice: di attuare la Costituzione, nata dalla Resistenza e fondata sull’antifascismo, e di non dare alcuna autorizzazione ai fascisti.
La vicenda delle esequie del criminale nazista Priebke ha visto crescere l’indignazione di tante e di tanti, memori della disumanità e dei milioni di morti causati dalle dittature di Hitler e di Mussolini.
Segno che il nostro Paese non dimentica.
Al contempo quella vicenda ci ricorda come vi sia il tentativo ricorrente di riabilitare criminali ed assassini, di annacquare la Storia, di indebolire le basi antifasciste e repubblicane della nostra democrazia.
Per questo, da antifasciste e antifascisti, diciamo: via i fascisti da Predappio. FIRMA QUI la petizione
prime adesioni:
Lidia Menapace, Haidi Gaggio Giuliani, Valerio Evangelisti, Saverio Ferrari, Paolo Ferrero, Checchino Antonini, Girolamo De Michele, Italo Di Sabato, Bianca Bracci Torsi, Nando Mainardi, Maria Rosaria Marella, Rosa Piro, Stefania Zuccari, Elena Giuliani, Francesco “baro” Barilli, Marco Trotta, Alfredo Pasquali, Mauro Collina, Fausto Gianelli, Nicola Candido, Elisa Corridoni, Laura Veronesi, Stefano Calderoni, Agostino Giordano.
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