Giù le mani dall’articolo 138 della Costituzione, Ferrero: «E’ golpe bianco»
Pubblicato il 23 ott 2013
Il Senato ha approvato con 218 sì, 58 no e 12 astensioni, in seconda lettura, il disegno di legge costituzionale sull’istituzione del Comitato parlamentare per le riforme costituzionali ed elettorali. «E’ un vergognoso atto di forza del governo dell’inciucio – ha commentato Paolo Ferrero – che seppellisce la lotta di Liberazione. La modifica dell’articolo 138 non è un atto ordinario: rappresenta la demolizione del cardine della nostra Costituzione così come è stata pensata dai costituenti dopo la lotta di liberazione dal nazifascismo. Questo atto stravolge la Costituzione trasformandola da quadro rigido garante della civile convivenza in flessibile strumento nelle mani di questa maggioranza politica. L’unica parola che definisce una simile forzatura è golpe bianco; un cambio di regime dall’alto, che avviene alle spalle e sulla testa del paese. Che non potrà esprimersi con un referendum su questo stravolgimento».
«Oggi pomeriggio parteciperò al presidio indetto dall’Anpi di Roma e del Lazio davanti al Senato contro la proposta di modifica dell’articolo 138 della Costituzione – ha aggiunto Ferrero – . Scardinare l’articolo 138 significa demolire la Costituzione e l’impianto voluto dai padri costituenti, fatto ad hoc perché la Carta non potesse essere stravolta e manipolata dai singoli governi a seconda delle proprie convenienze. Non è un caso che proprio l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia abbia convocato questo presidio. Come abbiamo già ribadito nella manifestazione del 12 ottobre scorso, il governo del grande inciucio PD-PDL non può arrogarsi il diritto di manomettere la Costituzione italiana, che è non solo una delle migliori al mondo ma è un patrimonio del popolo e un cardine della nostra democrazia, tanto più che nessuno in campagna elettorale ha avanzato questa proposta».
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