Malati Sla, risorse tagliate per il sociale nella l.stabilità

Malati Sla, risorse tagliate per il sociale nella l.stabilità

«Il 16 settembre – scrive il comitato 16 novembre sul suo blog – abbiamo mandato una lettera al Governo, con minacce di lotte estreme. Nessuno ha risposto nel merito delle nostre richieste. Il solo Sottosegretario Fadda ha convocato un tavolo tecnico per il 9 ottobre, a tempo scaduto e con ordine del giorno che esula dalle nostre priorità. Un tema proposto è stato: “criteri di omogeneità delle prestazioni delle cooperative che operano nell’assistenza domiciliare”. Non ci frega niente, parafrasando il Presidente Napolitano. Abbiamo detto sempre che siamo noi che dobbiamo scegliere i nostri assistenti, non è una nostra priorità discutere di cooperative. Noi vogliamo un’incontro con rappresentanti politici qualificati di questo Governo, per discutere il nostro progetto e le nostre priorità (alleghiamo la lettera dove c’è tutto)». Per questo, oggi, 22 ottobre, dalle 10,30 i malati Sla stanno manifestando davanti al Ministero dell’Economia.
Paolo Ferrero ha espresso così la solidarietà di Rifondazione ai malati Sla: «Aderiamo e partecipiamo alla manifestazione odierna organizzata dai malati Sla sotto il Ministero dell’Economia per chiedere più risorse per una vita dignitosa. Come i precedenti governi, anche l’esecutivo Letta-Alfano continua a tagliare sui diritti sociali, sottraendo risorse pubbliche al welfare, ai servizi essenziali territoriali, ai disabili, ai minori, agli anziani non autosufficienti. La manovra prevede infatti un ulteriore taglio dei finanziamenti al sociale, già praticamente azzerati in questi anni: per il Fondo nazionale per la non autosufficienza sono destinati solo 250 milioni di euro, cifra inferiore a quella dell’anno scorso, già insufficiente. Per quello per le politiche sociali appena 300 milioni, sempre inferiore a quella dello scorso anno. Nel 2008 erano più del doppio e complessivamente i fondi destinati al sociale ammontavano a ben 2500 milioni di euro. Per queste ragioni insieme ai malati Sla che rischiano addirittura la vita con uno sciopero della fame e della sete, vogliamo gridare che le risorse per il welfare non sono costi improduttivi da tagliare, ma investimenti per ridurre disuguaglianze, includere e creare buona occupazione».

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