Ilva, l’Ue apre procedura d’infrazione contro l’Italia. Ferrero: Ora nazionalizzare!

Ilva, l’Ue apre procedura d’infrazione contro l’Italia. Ferrero: Ora nazionalizzare!

di Fabio Sebastiani – controlacrisi.org - 

Bruxelles avvia un’azione contro l’Italia per l’Ilva di Taranto. La Commissione “ha accertato” che Roma non garantisce che l’Ilva rispetti le prescrizioni Ue sulle emissioni industriali, con gravi conseguenze per salute e ambiente. Roma e’ ritenuta “inadempiente” anche sulla norma per la responsabilita’ ambientale. La direttiva sulla responsabilita’ ambientale, sancisce infatti il principio “chi inquina paga”. Per questo motivo, su raccomandazione del Commissario per l’ambiente Janez Potocnik la Commissione ha inviato all’Italia una lettera di costituzione in mora, concedendole due mesi per rispondere.

Bruxelles cita le “prove di laboratorio”
Secondo quanto spiegano a Bruxelles, la maggior parte dei problemi deriva dalla “mancata riduzione degli elevati livelli di emissioni non controllate generate durante il processo di produzione dell’acciaio”. Ai sensi della direttiva sulla prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento (“direttiva IPPC”) le attivita’ industriali ad alto potenziale inquinante devono infatti essere munite di autorizzazione. Le prove di laboratorio “evidenziano un forte inquinamento dell’aria, del suolo, delle acque di superficie e delle falde acquifere, sia sul sito dell’Ilva, sia nelle zone abitate adiacenti della citta’ di Taranto. In particolare, l’inquinamento del quartiere cittadino di Tamburi e’ riconducibile alle attivita’ dell’acciaieria”. Oltre a queste violazioni della direttiva IPPC e al conseguente inquinamento, risulta che “le autorita’ italiane non hanno garantito che l’operatore dello stabilimento dell’Ilva di Taranto adottasse le misure correttive necessarie e sostenesse i costi di tali misure per rimediare ai danni gia’ causati”.

“Ilva non controllata”
Oltre al mancato rispetto della direttiva Ipcc, con il conseguente inquinamento, “risulta che le autorita’ italiane non abbiano assicurato che il gestore dell’impianto Ilva Taranto prendesse le necessarie misure correttive o che sostenesse il costo di queste misure per affrontare il danno che e’ gia’ stato prodotto.

La parola passa al governo, domani il nuovo decreto
“Attendiamo. A questo punto non possiamo che attendere che il Governo, nel Consiglio dei ministri di domani, vari il decreto legge piu’ volte annunciato in questi giorni e dia cosi’ certezze non solo alle aziende del gruppo Riva ma anche alla stessa Ilva vista la situazione delle societa’ controllate”, commentano i sindacati metalmeccanici di Taranto. Molto, osservano fonti sindacali, si gioca appunto sul decreto legge. La bozza circolata nei giorni scorsi prevede sostanzialmente due interventi: la possibilita’ che gli organi societari del gruppo Riva gestiscano i beni e i conti sequestrati nei giorni scorsi su provvedimento del gip di Taranto, affidando al custode giudiziario un ruolo di vigilanza e di controllo, e l’estensione del commissariamento dall’Ilva a tutte le societa’ controllata da quest’ultima con la possibilita’ di nominare sino a tre subcommissari che avrebbero affiancato il commissario dell’Ilva, Enrico Bondi. Il decreto inizialmente doveva essere approvato lunedi’ scorso dal Cdm, poi la seduta dell’esecutivo non si e’ piu’ tenuta ed ora il provvedimento dovrebbe essere licenziato domani da Palazzo Chigi.

“Era inevitabile dopo lo scempio compiuto dai Riva per anni – commenta il segretario del Prc Paolo Ferrero – con la connivenza dello Stato. Per evitare ora di incorrere in una maxi-multa, che graverebbe paradossalmente sui cittadini vittime dell’inquinamento, il governo Letta deve assicurare che Ilva adotti tutte le tecnologie necessarie ad abbattere le emissioni. L’azienda va quindi definitivamente sottratta ai Riva e nazionalizzata: solo così avrà le risorse per i massicci investimenti di messa a norma e si impedirà ai vecchi padroni di tornare a fare altri danni”.

Paolo Ferrero sarà domani, venerdì 27 settembre, dalle 19, a Taranto, presso il circolo Magna Grecia in via Zara 121, nell’ambito di Liberafesta 2013, per un dibattito su lavoro, ambiente e diritti, a partire dal caso Ilva. All’incontro di domani sera, a Taranto, dal titolo “Lavoro Ambiente Diritti: ripartiamo dalla Costituzione”, interverranno oltre a Paolo Ferrero, il direttore di ARPA Puglia, Giorgio Assennato, la consigliera regionale Anna Rita Lemma e lo scrittore Alessandro Leogrande. Il dibattito, organizzato dal Circolo Prc Peppino Impastato di Taranto nell’ambito di Liberafesta, sarà moderato da Fulvio Colucci, giornalista della Gazzetta del Mezzogiorno.


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