Expò, l’accordo della vergogna: lavoro volontario, flessibilità e salari da fame

Expò, l’accordo della vergogna: lavoro volontario, flessibilità e salari da fame

di Fabio Sebastiani – controlacrisi.org -

Avevano detto che di flessibilità ce ne era abbastanza in giro e che non ne avrebbero firmata altra, soprattutto per un evento di dimensioni mondiali come l’Expò. E invece ecco puntuale l’accordo tra sindacati e società Expò. Dice bene il segretario della Cgil Milano Graziano Gorla, questo accordo non si limita a definire le regole del gioco ma tenta di dare anche una risposta alla crisi. “Tenta”, ma non ci riesce. O meglio, una risposta la dà ma solo agli imprenditori. Gli altri devono fare lla “gavetta”.

Appena un quinto i posti coperti con l’accordo, gli altri sono ‘lavoro volontario’

E ad una analisi più approfondita viene fuori addirittura che gli 800 posti promessi (di cui circa 200 in stage) sono su una pianta organica di ben ventimila posizioni. Gli altri 19.000 circa, infatti, verranno coperti con il lavoro volontario. E’ questo il “grande accordo” patrocinato dal presidente Giorgio Napolitano e sostenuto con uno spot senza precedenti anche dal premier Letta, pronto a farne un esempio a carattere nazionale. “Un’ottima intesa”: commenta Letta. “Il contributo delle parti sociali è stato molto produttivo”, ha aggiunto. “Sulla base dell’intesa raggiunta a Milano – conclude Letta – si può pensare a un modello nazionale”. Questa la scheda dell’accordo: 340 impiegati che verranno inquadrati con un contratto di apprendistato; altri 300 invece verranno assunti con contratti a tempo determinato, da pescare nelle liste di mobilita’ o disoccupazione; infine i 195 stagisti, retribuiti con 516 euro al mese (praticamente poco più dell’importo della pensione sociale).

L’epifania della precarietà e della flessibilità

Ai 18.500 volontari si arriva calcolando una media di 475 al giorno, impiegati per un minimo di cinque ore durante l’arco di una giornata, per una permanenza media di due settimane. L’intesa con i sindacati prevede anche la creazione di un Osservatorio che monitori il rispetto dell’accordo stesso, oltre alla costituzione di un comitato di coordinamento sui temi di sicurezza e legalita’. L’ennesimo, senza contare che gran parte delle aziende che finora hanno partecipato alla torta degli appalti figurano in qualche inchiesta della procura di Milano. In particolare, nell’Apprendistato sono introdotte nuove figure professionali (operatore grandi eventi, specialita’ grandi eventi e tecnico sistemi di gestione grandi eventi) con specifici piani formativi anche e soprattutto on the job. Sono definiti interventi sul contratto a tempo determinato con ampliamento dei limiti quantitativi di utilizzo a fronte della predeterminazione della causale all’interno dell’accordo stesso e specifiche durate contrattuali (minimo 6, massimo 12 mesi). ‘Nei prossimi mesi il confronto proseguira’ per definire gli aspetti relativi all’organizzazione del lavoro (orari di lavoro, ferie) nel periodo dell’evento e l’introduzione di un premio di risultato.

Il ricatto di Giovannini ai sindacati

Il ministro del Lavoro, Enrico Giovannini, che nei giorni scorsi aveva addirittura minacciato i sindacati che in mancanza di un accordo il governo avrebbe fatto per conto suo, esprime in una nota “profonda soddisfazione”. “Le parti sociali hanno compreso l’importanza dell’evento internazionale – aggiunge – come occasione storica per il Paese, soprattutto in termini di opportunità per un rilancio dell’occupazione, dando prova di grande responsabilità. Rispondendo al mio invito a far presto, hanno anticipato i tempi e trovato soluzioni condivise”.


Sostieni il Partito con una



 
Appuntamenti

PRIVACY







o tramite bonifico sul cc intestato al PRC-SE al seguente IBAN: IT74E0501803200000011715208 presso Banca Etica.