I ricchi ridono sempre di più. Aumentano gli stipendi di Marchionne & C.
Pubblicato il 22 lug 2013
Secondo l’Ocse nei primi tre anni della crisi, dal 2007 al 2010, le disuguaglianze di reddito sono cresciute più che nei 12 anni precedenti. L’Ocse avverte che i tagli alla spesa nei paesi più avanzati rischiano di far aumentare ancora l’ineguaglianza e la povertà nel prossimi anni, confermando che soprattutto i più poveri stanno pagando la crisi e le misure adottate per rispondere alla stessa. Nei 33 paesi Ocse, il 10% della popolazione più ricca ha un reddito pari a 9,5 volte quello del 10% della popolazione più povera, contro le 9 volte del 2007. In Italia la distanza è 10,2 volte nel 2010 contro le 8,7 del 2007.
Oggi il Sole 24 ore ha diffuso i dati aggiornati sugli stipendi dei super-manager italiani. La fotografia che ne esce fuori è paradossale e desta indignazione. “I cento superdirigenti più pagati di Piazza Affari hanno guadagnato 402 milioni di euro lordi complessivi, vale a dire 50 milioni in più dei primi cento nel 2011 (la torta era di 352 milioni) e un centinaio di milioni in più del 2010, secondo un’inchiesta del Sole 24 Ore basata sui dati che le società quotate sono obbligate a pubblicare”. Spicca su tutti il mega stipendio di Sergio Marchionne, cresciuto “del 48% a 7,16 milioni lordi: 4,27 milioni come a.d. di Fiat Spa, il settore auto che controlla anche l’americana Chrysler, più 2,89 milioni come presidente di Fiat Industrial, camion e macchine agricole. Il grosso del guadagno di Marchionne deriva dalle azioni gratuite («stock grant») che gli sono state assegnate all’inizio del 2012, in base al piano del 2009. Questi titoli il giorno dell’assegnazione valevano 40,7 milioni, secondo i documenti della società”. Insomma, ”il numero uno della Fiat Sergio Marchionne è il manager più pagato tra le società italiane quotate in Piazza Affari nel 2012, con 47,9 milioni di euro complessivi”.
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