Seminario Rifondazione su Grillo

Seminario Rifondazione su Grillo

di Paolo Ferrero  -
Cari compagni e compagne,
dopo la sconfitta elettorale abbiamo deciso di aprire un percorso di studio e riflessione per capire meglio la realtà in cui operiamo ed arrivare al Congresso con una elaborazione un po’ più sostanziosa di quella ora presente nel partito e nella sinistra. A tal fine abbiamo deciso di organizzare alcuni seminari propedeutici alla convocazione della Conferenza di Programma da tenersi prima dell’estate.

In allegato alla presente trovate il programma del primo di questi seminari, che si terrà a Bologna il 13 aprile sul tema : Grillo e il movimento 5 stelle. A questo seguiranno seminari sulla situazione sociale italiana, sulla crisi economica e l’Europa, sulla crisi della rappresentanza e la democrazia, sulla rifondazione comunista.

Parallelamente a questa attività di studio e approfondimento la Direzione nazionale convocata per il 10 aprile sarà chiamata a pronunciarsi sui nodi politici di fase a partire dal rilancio del Partito della Rifondazione Comunista come protagonista della ricostruzione del conflitto sociale e dell’aggregazione della sinistra di alternativa.

Un caro saluto

Capire per rifondare il comunismo e la sinistra

Seminario su: Grillo e il movimento 5 stelle
c/o Hotel “I Portici Hotel Bologna” – Via Indipendenza.69 (5 min. a piedi dalla stazione)
tel. 05142185 (fax 0514218550)
Bologna, sabato 13 aprile dalle ore 10 alle ore 17

Promosso da:
Partito della Rifondazione Comunista
Partito della Sinistra Europea

Relazioni introduttive:

Roberto BIORCIO: La sfida della politica a 5 stelle
Lo tsunami provocato dal M5S fa apparire superate o almeno inefficaci e irrilevanti  molte idee e pratiche della politica tradizionale. Anche della sinistra. Suscitando due reazioni opposte: da un lato una corsa all’imitazione per riconquistare legittimità e credibilità agli occhi dei cittadini; dall’altra un reazione difensiva  da parte di giornalisti, politici, intellettuali e ideologi, che moltiplicano attacchi, denigrazioni e dotte disquisizioni sul nuovo movimento. Il M5S è un’esperienza nuova che  va in primo luogo capita, senza paraocchi o schemi precostituiti, se si vogliono valutare le sue possibilità di cambiamento della politica italiana. Si tratta di un’esperienza complessa tuttora in evoluzione,  che ricorda per molti aspetti lo tsunami al Bundestag tedesco provocato dai Verdi trenta anni fa. I Grünen non erano solo portatori di contenuti ecologisti e pacifisti, ma si proponevano di cambiare i rapporti fra cittadini, movimenti e istituzioni, rifiutando la tradizionale forma partito e sperimentando nuove pratiche politiche e organizzative.

Loris CARUSO: Il M5S e la politica contemporanea come campo di contraddizioni
La politica contemporanea è un campo di contraddizioni. Spinte alla partecipazione e tendenze alla delega plebiscitaria, trasformazione dei governati in governanti e impermeabilità delle istituzioni al conflitto, democrazia diretta e chiusura tecnocratico-populista, crisi delle ideologie e competizione politica agita essenzialmente sul terreno ideologico, apertura della politica alle istanze dei movimenti e silenzio politico dei movimenti. Queste spinte contraddittorie producono un equilibrio instabile che può avere esiti contrapposti. Questi diversi esiti sembrano compresi nella natura del M5S, in cui sembrano concentrarsi le contraddizioni della politica contemporanea.

Carlo FORMENTI : 5 Stelle e il mito della cyberdemocrazia
Il mito della democrazia diretta mediata dalla Rete ha incarnato le mire egemoniche della “classe creativa” americana negli anni 90. Un’illusione spazzata via dalla crisi e dalla riscossa di corporation e governi che hanno fatto di Internet uno strumento di sfruttamento e controllo. L’ideologia di 5Stelle incarna una versione tardiva e ingenua del mito, per cui, a mano a mano che 1) la base sociale di 5Stelle è venuta mutando e allargandosi,  2) è stato necessario fare i conti con le istituzioni, sono nate tensioni crescenti fra democrazia diretta e rappresentativa, accentuando i tratti di centralismo ed esasperando il ruolo del leader.

Lorenzo MOSCA:  Fra rete e territorio: pratiche comunicative e organizzative del movimento 5 stelle
Il Movimento 5 stelle è stato inizialmente interpretato come un fenomeno ‘virtuale’ che si è improvvisamente materializzato nelle piazze gremite dello ‘Tsunami tour’ e nelle urne. Tuttavia la rete e il territorio sono due ambienti che, fin dalla sua fondazione, convivono strettamente nelle pratiche organizzative e comunicative del movimento. Questa relazione si concentrerà sulle dinamiche organizzative e sulle scelte comunicative più recenti del Movimento, evidenziando come il rapporto col web e con il territorio si è modificato nel corso tempo.

Matteo PUCCIARELLI: C’è sinistra nel Movimento Cinque Stelle.
Il M5S ha fatto suoi alcuni temi della sinistra radicale: ambientalismo, reddito minimo, “lavorare meno lavorare tutti”, abrogazione della legge Biagi, acqua pubblica, con una forte attenzione agli esperimenti di governo dell’America Latina. Al di là degli slogan, poi, non sono pochi gli esponenti grillina che provengono da una storia personale culturalmente e idealmente di sinistra. Mentre sono milioni i voti che da sinistra si sono spostati sul M5S. Per questo demonizzare a prescindere significa non fare i conti con se stessi e i propri errori del passato.

Giuliano SANTORO: Un Movimento-Azienda tra rivoluzione e restaurazione
Beppe Grillo rappresenta l’onda lunga dell’egemonia televisiva, che nel paese del ventennio breve berlusconiano, ha utilizzato tecniche di marketing politico ed esperimenti di mobilitazione dall’alto per colonizzare il Web e costruire sulle macerie dei partiti uno spazio “né di destra né di sinistra”. L’ideologia del Movimento 5 Stelle sottrae terreno all’azione dei movimenti dal basso e disegna un modello di governo della crisi e di gestione “morbida” dell’impoverimento del paese.

Paola  VARESI: Il caso Parma, cronaca di una rivoluzione mancata.
E’ passato ormai un anno dalla vittoria di Pizzarotti a Parma. Il centrodestra, al governo da una quindicina d’anni, non è caduto solo a causa dell’intervento della magistratura, ma da un moto d’indignazione popolare che chiedeva un cambiamento forte sul campo delle politiche locali. Ad oggi, la rivoluzione grillina a Parma non c’è stata: domina l’ordinaria amministrazione, e non c’è una cancellazione dei progetti sostenuti dal centrodestra e osteggiati dai cittadini. Tra qualche giorno, partirà l’inceneritore…

Seguirà la discussione aperta a tutti e tutte.


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