Sempre più ricchi: la crisi è il paradiso dei super-miliardari

Sempre più ricchi: la crisi è il paradiso dei super-miliardari

Usa, Cina e Gran Bretagna: è il “podio” mondiale degli ultra-ricchi, secondo l’agenzia “Wealth-X” che collabora con le prime 8 grandi banche del mondo e monitora la dislocazione delle maggiori ricchezze del pianeta, non solo finanziarie ma anche immobiliari. “Tesori” costituiti da auto di lusso, aerei privati, yacht, opere d’arte. Dopo sei anni consecutivi di recessione, negli Usa come in Europa e in Giappone si tende a sostenere che, nella grande crisi, ci rimettono un po’ tutti, ricchi e poveri. Non è affatto così: la crisi favorisce ulteriormente i più ricchi, scrive Alfredo Zaiat su “Rebelion”, analizzando la panoramica di “Wealth-X” sull’affollamento planetario di nababbi, i cui ricavi superano il miliardo di dollari. Americani, cinesi e inglesi. E poi, nell’ordine: tedeschi, indiani e russi. A seguire, Hong Kong, Svizzera, Brasile e Canada. “Oligarchi” iper-facoltosi, le cui fortune superano la ricchezza nazionale di interi paesi.
«L’instabilità economica negli ultimi anni non ha recato alcun danno a questo ridotto gruppo che monopolizza grandi patrimoni, che in alcuni casi Bill Gatessuperano il Pil dei paesi periferici», scrive Zaiat in un intervento ripreso da “Come Don Chisciotte”. «Il numero di ultra-miliardari si è incrementato, così come la loro ricchezza, malgrado la prolungata situazione di incertezza economica globale». Secondo “Forbes”, le file degli ultra-miliardari del mondo hanno raggiunto i massimi storici: 1.426 persone vantano un valore patrimoniale di 5.400 miliardi di dollari. Mentre non accenna ad allentarsi la peggior crisi economica globale dalla Grande Depressione degli anni Trenta del secolo scorso, aumentano in modo esorbitante i patrimoni degli appartenenti al più esclusivo club della Terra: nel solo 2012, l’incremento del loro “tesoro” ammonterebbe a 760 miliardi di dollari.

Lo conferma la speciale “classifica” dei dieci maggiori paesi-rifugio dei detentori di capitali smisurati, realizzata dai professionisti della “Wealth-X”. In vetta, ovviamente, gli Stati Uniti: che ospitano ben 480 ultra-ricchi, 333 più della Cina, con un “portafoglio” da 2.055 miliardi di dollari. Nonostante la recessione, nel 2012 sono entrati a far parte del “super-clan” 25 nuovi ricchi, che si stima possiedano una media di 4.300 milioni di dollari ciascuno. Secondo l’ultima lista di “Forbes”, l’uomo più ricco degli Usa è il patron della Microsoft, Bill Gates, con 67 miliardi di dollari, seguito da Warren Buffett con 53. Lo Stato della California è il posto di residenza preferito dai Re Mida, seguito da New York, Texas, Florida e Illinois. Piazza Zong Qinghoud’onore per la Cina, che “schiera” 147 ultra-ricchi, dotati di 380 miliardi di dollari, in media 2.600 milioni per ognuno dei neo-miliardari cinesi.

Shanghai, Guangzhou, Shenzen, Pechino e Hangzhuo sono le cinque città con maggior presenza di ricchissimi. Zong Qinghou, che gestisce il gruppo “Hangzhou Wahaha”, azienda leader delle bevande del paese, ha una fortuna pari 11.600 milioni di dollari: è lui l’uomo più danaroso del paese. Al terzo posto la Gran Bretagna, primo “paradiso” europeo dei ricchissimi: 140 super-facoltosi, con oltre 3 miliardi di dollari a testa, per un totale di 430 miliardi. Nonostante la recessione, è in aumento il numero dei miliardari inglesi, così come il loro patrimonio, cresciuto del 4%. “Soltanto” al quarto posto la Germania, con 137 ultra-ricchi e 550 miliardi di dollari. Amburgo, Monaco e Düsseldorf sono le tre città preferite dai magnati tedeschi, i più ricchi dei quali vantano fortune personali da 4 miliardi di euro. Il più facoltoso è Karl Albrecht, con un “portafoglio” di 26 miliardi; Albrecht è proprietario della catena di supermercati “Aldi Sud”, che ha 4.600 punti vendita in nove paesi.

A ridosso della Germania si piazza l’India, con i suoi 109 ultra-ricchi, per un totale di 190 miliardi di dollari. «L’economia indiana è considerata come una nuova potenza», annota Zaiat, e la quantità di miliardari distribuiti a Dehli e dintorni, oltre alla magnitudine della nuova ricchezza indiana «mette in evidenza anche la diseguaglianza socio-economica». Si stima che gli indiani più ricchi possiedano un patrimonio di 1.700 milioni di dollari, con Mukesh Ambani (petrochimica, petrolio, gas) al primo posto con un capitale di 21 miliardi e mezzo. Al sesto posto nella graduatoria di “Wealth-X” figura la Russia, con 97 “oligarchi” in possesso di 380 miliardi di dollari. «Il numero di miliardari russi non è molto alto – rileva Zaiat – ma i patrimoni di chi appartiene a questo gruppo ristretto è di 3.900 milioni di dollari in Mukesh Ambanimedia», il che porta la Russia al secondo posto come ricchezza complessiva, anche se “solo” al sesto per il numero di ricchi.

Anche a Mosca la tendenza è in crescita, e il numero dei russi “d’oro” è aumentato del 17% rispetto all’anno precedente. Dall’alto dei suoi 17.600 milioni di dollari, Alisher Usmanov è lo Zio Paperone di Mosca. Ben più ricco l’ottantaquattrenne Ka-Shing Li, il super-miliardario di Hong Kong, che guida una lista di 64 “colleghi”, con in cassaforte 190 miliardi di dollari. Non sfigura naturalmente la Svizzera, all’ottavo posto con 57 ultra-ricchi e 125 miliardi in loro possesso. Alla faccia della crisi europea, anche i maxi-patrimoni elvetici nel 2012 sono aumentati del 3%, mentre è addirittura del 7% l’incremento dei ricchissimi. “Wealth-X” si chiede il motivo per cui la Svizzera attragga così tanto i miliardari, e la risposta è facile: i suoi benefici fiscali e le leggi sulla privacy permettono di mantenere intatto il “tesoro”, anche se in realtà i possessori non risiedono permanentemente nella Conferedazione cantonale. Poco al di sotto della Svizzera emergono i 49 nuovi ricchi del Brasile coi loro 300 miliardi di dollari, in crescita del 3,5% nell’ultimo anno: il “re” è Eike Batista, un uomo da 19.400 milioni di dollari. Fanalino di coda, per così dire, il Canada: 40 ricconi, con in tasca 105 miliardi di dollari.

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