L’altra Europa che sta con Alexis Tsipras
Pubblicato il 28 apr 2014
di Roberto Musacchio – listatsipras.eu
In Italia l’ha proprio preso come logo, l’Altra Europa con Tsipras, a concretizzare un percorso originale che, in nome di una alternativa europeista radicale che ben si incarna nel giovane leader greco candidato alla Presidenza della Commissione, ha visto nascere una lista di cittadinaza europea, dal basso, con esponenti dei movimenti e della cultura nelle sue prime fila e l’appoggio delle forze della sinistra.
Ma l’altra Europa che sta con Tsipras è veramente tale ed attraversa tutto il continente. Come è noto la candidatura di Alexis che ha avuto in Italia il percorso che sappiamo, è stata formalizzata in Europa dal Partito della Sinistra Europea, che raccoglie ormai quasi 30 partiti tra membri effettive ed osservatori. Nato l’8 e il 9 maggio del 2004 in un congresso tenuto a Roma, nella sua quarta assise svoltasi a Madrid dal 13 al 15 dicembre ha votato con l’84,1% di favorevoli la candidatura del dirigente di Syriza che di Sinistra Europea è anche il vicepresidente.
Sinistra Europea è una realtà composita e complessa, che nel corso della sua storia decennale è anche cambiata a seguito dell’evolversi delle storie dei partiti nazionali passati tra molte vicissutidini, come ben sappiamo in Italia. Ma è complessivamente cresciuta come esperienza allargando i propri confini e le proprie culture. Verso il Nord Europa e verso l’Est. Con un melange tra esperienze neo comuniste, socialiste di sinistra, rosso verdi. E’ molto segnata in positivo dai movimenti di questi anni, dal femminismo all’ecologismo e dalle pratiche attive di lotta alla austerità e di contrasto alle destre. Alexis Tsipras dunque è sostenuto in Europa da molte forze significative che per altro sono spesso date in ascesa dai sondaggi.
Del suo partito, Syriza, ormai si sa molto a partire dalla sua ascesa rapidissima da forza minore al 4% a partito del 26% che corre per vincere le elezioni e governare il Paese portandolo fuori dal dramma della austerità cambiando altresì l’Europa. Lui, Alexis, sta girando tutta l’Europa, intensificando un profilo internazionale cui aveva già lavorato con grande attenzione conquistandosi attenzione anche laddove come in Inghilterra dove non ci sono forze direttamente riferibili a lui. Ma anche negli USA si è parlato del leader antiausterità.
Nei suoi viaggi trova esperienze importanti come quelle della Linke tedesca, nata dalla unificazione tra la PDS, gli ex SPD di Lafontine ed altri gruppi. Una forza che si è conquistata una presenza ormai stabile nel panorama politico tedesco, diventando il terzo partito del Parlamento, con più dell’8%, con il recente voto che ha portato alla nuova coalizione tra Merkel e SPD. La Linke ha ottenuto anche all’Ovest un risultato medio superiore al 5% confermando il tratto di un partito ormai nazionale, con elementi di radicamento forti e un rapporto con tutti i nuovi movimenti.
In Portogallo Tsipras trova un’altra forza relativamente giovane, il Bloco de Izquierda, formazione politica nata nel confluire tra il dissenzo nel PCP, le nuove sinistre e i nuovi movimenti. Formazione politica fresca ed originale divenuta protagonista della vita politica portoghese fino a raggiungere risultati elettorali vicini al 10%.
In Spagna c’è Izquierda Unida, la coalizione che raggruppa, ma con una propria identità, il PCEe altre forze di nuova sinistra, di movimenti e di esperienze regionaliste. Tra alti e bassi è sempre stata una forza viva nel conflitto sociale e attenta ai temi dell’ambientalismo e della democrazia. Ora è in forte salita nei sondaggi che la collocano sopra il 10%.
In Francia a sostegno di Tsipras c’è il Front de Gauche, coalizione tra il PCF, il Parti de Gauche di Melanchon ed altri soggetti. Melenchon, come Lafontine, viene dai socialisti da cui si è distaccato criticando i cedimenti al corso della austerità e della “Europa reale” quella che smantella l’Europa sociale. Il Parti de Gauche si caratterizza per una forte innovazione intorno ai temi ecologisti avendo proposto un Manifesto Ecosocialista intorno al quale si sta realizzando un circuito internazionale. Alle Presidenziali Melanchon come candidato ha superato il 10%, mentre alle politiche il Front de Gauche si è attestato appena sotto questa soglia.
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