Report assemblea nazionale “Yo decido” del 6 aprile
Pubblicato il 10 apr 2014
di Giovanna Capelli
Domenica 6 aprile a Milano, all’ARCI Bellezza si è riunita l’assemblea nazionale “Yo decido” per cercare di mettere in rete le varie anime del movimento femminista che agiscono in Italia, dopo la manifestazione del 1 febbraio in appoggio alle compagne spagnole. Presenti donne che pur parlando a titolo personale dichiaravano la loro appartenenza primaria a Usciamo dal silenzio, a Se non ora quando, al Laboratorio politico di Torino, alla Redazione di Marea, alla Università delle donne di Milano, all’Udi, al coordinamento dei consultori di Reggio Calabria, al Pd, a Rifondazione Comunista, al Collettivo di donne “contro la crisi”, all’associazione di ginecologhe laiche Laiga, alla Consulta milanese per la laicità delle istituzioni alla WAE. L’associazione IFE non presente per impegni statutari ha mandato un saluto e manifestato interesse alla iniziativa.
Come sempre grandi assenti purtroppo le giovanissime.
Il dibattito è stato interessante, segnato dal ricordo dei contenuti e delle pratiche antiche che hanno permesso di fare approvare la legge 194,di difenderla dal referendum abrogativo e anche di vedere sempre con chiarezza i suoi punti di debolezza (l’obiezione di coscienza ,l’idea di vita espressa nell’art 1 ,etc).. Nelle intenzioni per il futuro emergeva la ricerca di una declinazione diversa dei contenuti e uno slancio nelle relazioni nel movimento e con la politica. Si è sottolineato che è sempre stata efficace e tempestiva la capacità delle donne di rispondere quandola legge è sotto attacco ( e più volte lo è stata in questi anni ) e poi, fra una mobilitazione e l’altra vi è stata una apparente indifferenza alla sua applicazione quotidiana sempre più difficoltosa e problematica.Dalla riunione è emersa la necessità di mantenere comunque alta l’attenzione e la capacità di risposta anche alla luce delle dichiarazioni della ministra Lorenzin e del suo “piano per la natalità”, o della ministra Madia che ha dichiarato l’aborto “un fallimento politico”. Appare chiaro da tutti gli interventi che l’attacco alla 194 non è residuo di un passato che si estingue ,ma dentro la crisi politica del presente che permane e si aggrava e accentua caratteri patriarcali in nuove forme.Molte donne hanno richiamato il contesto europeo,dove la possibilità delle donne di decidere dell’aborto è messa in forse anche in quei paesi,come la Spagna dove la legislazione era più recente e meno contraddittoria rispetto alla libertà femminile.
A Milano sabato 12 il movimento per la vita manifesterà contro l’aborto,dando una valenza nazionale alla sua mobilitazione. E intanto in Lombardia il centro destra discute se gli aiuti alle donne che decidono di non abortire vadano alle italiane o anche alle migranti .Per questo si è assunta la necessità di una vigilanza permanente ,si è deciso di stilare un manifesto della rete con una particolare attenzione al tema della 194 (nel dibattito sono emersi anche altri temi ma l’attacco alla 194 è quello più unificante) e una sorta di vademecum di come funziona la rete, il cui scopo principale è la condivisione di informazioni e di “buone” pratiche,la generalizzazione della mpbilitazione .
E’ chiaro che si è aperto un processo interessante nel movimento delle donne che supera il trasversalismo indifferenziato e neutro rispetto alla politica e ricomincia a porre obiettivi dirimenti . In questo senso vale la pena ricordare che i Partito della Sinistra Europea ha come proprio impegno esplicito la lotta affinchè in Europa in tutte le legislazioni nazionali sia recepita l’autodeterminazione delle donne e ne fa motivo di iniziativa politica caratterizzante di tutti i suoi candidati e candidate alle prossime elezioni europee.
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