La capolista operaia
Pubblicato il 27 mar 2014
Nicola Candido, segretario della Federazione di Forlì – È appena finito di piovere e il fuoco continua a bruciare, davanti all’Electrolux di Forlì è da più di cinquanta giorni che il fuoco tiene compagnia agli operai in Presidio permanente. Giorno e notte, la vita dei lavoratori, soprattutto operaie, si è trasferita davanti ai cancelli della fabbrica. Ed è in questa atmosfera di lotta, diventata quasi normalità, che arriva Paola Morandin a Forlì. Incontriamo gli operai al presidio e quelli che escono per lo sciopero, mezz’ora ogni turno, a scacchiera, per costringere l’azienda a recedere dal proposito di abbassare i salari di un terzo, per sfuggire dalla trappola del “salario polacco” e dalla “guerra tra poveri”. Si mangia la pizza, assieme, si parla dell’esperienza dei lavoratori di Susegana e dei giorni trascorsi al presidio, del prossimo incontro con l’azienda, dell’importanza di restare uniti e di andare fino in fondo, si chiacchiera piacevolmente, si gioca a carte, insomma, si trascorre una tipica “serata al presidio”, anche se i giorni passano e la stanchezza aumenta e resistere è un sacrificio enorme.
La mattina alle 7:00 siamo davanti ai cancelli, ci sono da raccogliere le firme per presentare “L’altra Europa con Tsipras”, gli operai e le operaie si fermano volentieri, ai banchetti c’è la fila, avere con noi Paola è un valore aggiunto, una capolista che fa l’operaia era da un pezzo che non si vedeva. I lavoratori a volte sono sorpresi, ma con cordialità Paola si presenta ad ognuno di loro, rompe il ghiaccio, scambia qualche battuta. Più che parlare di sé, ricorda le lotte fatte, l’esperienza nel sindacato, l’impegno di questi anni, perché lei simbolicamente quelle lotte le rappresenta tutte e anche questo la politica, ai tempi del duo Renzi-Berlusconi, l’aveva dimenticato. Del resto la logica è semplice, per rappresentare gli interessi degli operai, occorre che nel parlamento europeo siedano degli operai e i lavoratori questo lo sanno.
La giornata è lunga e piena di impegni. Alle 10:00 abbiamo la conferenza stampa. Il discorso si fa più articolato, Paola spiega con meticolosità il programma, le nostre idee per rivoltare l’Europa, per ricostruire un’Altra Europa, solidale e di pace. Le domande si concentrano sulla situazione Electrolux e il tentativo della multinazionale svedese di dividere i lavoratori italiani ed europei, ma Paola lo sa benissimo cosa significa perché lo sta vivendo sulla propria pelle e spiega in modo accurato che per impedire la concorrenza al ribasso tra i lavoratori occorrono diritti e garanzie uguali per tutti, magari uno Statuto dei lavoratori europeo e un contratto unico a livello continentale.
All’ora di pranzo siamo già davanti ad un’altra grande fabbrica del territorio forlivese, la Trasmital Bonfiglioli, si continua la raccolta delle firme e l’accoglienza dei lavoratori è altrettanto positiva, apprendere che una di loro, un’operaia, sia la capolista di una formazione politica facilita l’approccio, averla lì, in carne ed ossa, ci consente di raccogliere, in pochi minuti, decine di firme. Alle 13:30 siamo davanti ai cancelli della Marcegaglia, simbolo italiano dell’industria metalmeccanica e di un recente scontro sul salario d’ingresso, dove le istituzioni locali, a marchio PD, si sono schierate, vergognosamente, contro i lavoratori. Il referendum, del tutto illegittimo come quello di Mirafiori o di Pomigliano, è passato solo con il voto degli impiegati, gli operai, nonostante le enormi pressioni, avevano votato a maggioranza contro, un’ennesima prova di solidarietà e di coraggio. Le scene si ripetono, numerosi operai si fermano a parlare e poi a firmare, altri vogliono informarsi meglio, del resto l’opera di oscuramento della lista è scientifica, ma la nostra presenza non mancherà, anche nei prossimi giorni. Scherzando, diciamo a Paola che torneremo portandoci una sua raffigurazione, il numero di firme raccolto in poche ore è stato notevole ed inaspettato, il nostro obbiettivo è più vicino.
Alle 15 ci salutiamo, è stata una giornata intensa ma bella, la lotta fa bene alla salute e allo spirito. Per Paola Morandin, la capolista operaia, la giornata è ancora lunga, l’aspettano i compagni di Venezia per un’altra iniziativa, per dare a lei la possibilità di parlare ad altri cittadini e a noi, la consapevolezza, che un’Altra Europa è possibile, e che la stiamo già costruendo.
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