Intervista a Sandro Ruotolo, tra Casapound e minacce di morte

Intervista a Sandro Ruotolo, tra Casapound e minacce di morte

di A67 -
Stamattina il candidato di “Rivoluzione civile” alla presidenza della regione Lazio, Sandro Ruotolo, ha abbandonato gli studi Rai di Saxa rubra dov’era in corso la tribuna elettorale dei presidenti di Regione, a causa della presenza in studio del candidato di Casapound. Intanto ieri sono arrivate le minacce di morte ad Antonio Ingroia. “Mi meravigliavo – spiega dalla sua pagina Facebook Salvatore Borsellino – che non fosse ancora successo. Antonio Ingroia e il suo progetto di Rivoluzione Civile finora lo avevano combattuto con il silenzio, con l’oscuramento. […] il progetto di Rivoluzione Civile, se mai si realizzasse potrebbe significare, per la prima volta nel nostro paese, un vero contrasto alla criminalità organizzata, alla corruzione, collusione, al voto di scambio, all’evasione fiscale. Leggi studiate da una magistrato che la criminalità organizzata l’ha sempre combattuta in prima linea potrebbero essere determinati per il cambiamento. Abbiamo intervistato per l’occasione Sandro Ruotolo:

Intorno alla lista “Rivoluzione Civile” si sta creando un clima a dir poco pericoloso, dopo l’aggressione verbale nei tuoi confronti, ieri sono arrivate minacce di morte ad Antonio Ingroia.
Ci troviamo in un momento di passaggio epocale, un po’ come il ’92, da una parte la caduta del Muro e dall’altra Mani Pulite. Allora c’era un mercato elettorale in libera uscita che portò alla nascita di “Forza Italia” e sappiamo come sia andata a finire con l’inchiesta sulla trattativa Stato-Mafia. Nel 1992 c’erano le stragi, oggi invece abbiamo un avvelenamento. Le lettere minatorie a Ingroia, con messaggi mafiosi e l’estrema destra. Quelli di Casa Pound che si definiscono fascisti del terzo millennio e provano ad accreditarsi come interlocutori democratici ma nei loro atti e dichiarazioni si capisce inequivocabilmente chi sono, da dove provengono e dove sono rimasti.

Perché hai lasciato la trasmissione televisiva?
Avrei voluto confrontarmi con gli altri candidati, era un’occasione importante per far conoscere il programma di Rivoluzione civile. Ma per noi è fondamentale la coerenza. In studio era presente il candidato presidente di Casapound, il gruppo fascista che ha interrotto una mia iniziativa elettorale a Civita Castellana, insultandomi e minacciandomi. Il candidato di Casapound l’ha definito un atto goliardico, ma per me e i presenti è stato invece un momento di tensione che ci ha impedito di proseguire la nostra iniziativa elettorale. Per noi di Rivoluzione civile i valori della Costituzione sono sacri e il primo è l’antifascismo.

Cosa pensi di Grillo?
Mi ricorda Forza Italia nel ’94. Come Berlusconi controllava tv ed era l’espressione culturale di quel mondo, così Grillo usa la tv senza andarci ma lasciandosi riprendere. Ho paura che in lui si riconosca quell’Italia rancorosa e vendicativa che rispecchia il suo linguaggio. Un linguaggio dissacrante e accettabile da un comico, ma non da chi suggerisce un voto. Grillo? Espropria la satira della sua natura. La satira prende in giro il potere. Grillo la usa per prendere il potere.

dal Fatto quotidiano


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