Il PE “scopre” i mali della Troika

Il PE “scopre” i mali della Troika

di Roberto Musacchio –
“Denuncia la mancanza di trasparenza nei negoziati relativi al memorandum d’intesa; rileva la necessità di valutare se i documenti ufficiali sono stati chiaramente comunicati ed esaminati in tempo utile nei Parlamenti nazionali e nel Parlamento Europeo e opportunamente discussi con le parti sociali….rivela che le raccomandazioni contenute nei memorandum d’intesa sono in contrasto con la strategia di modernizzazione equilibrata elaborata con la strategia di Lisbona e la Strategia Europa 2020, rileva altresì che gli Stati membri aderenti ai memorandum d’intesa sono stati esonerati dalle procedure di resecontazione del semestre europeo, compresa la rendicontazione del quadro degli obiettivi di lotta alla povertà e di inclusione sociale…si rammarica che nei programmi per la Grecia, l’Irlanda e il Portogallo sia stata inserita una serie di prescrizioni dettagliate relative alla riforma dei sistemi sanitari e a tagli alla spesa; deplora che i programmi non siano vincolati dalla Carta de dirittii fondamentali dell’Unione europea o dalle disposizione dei Trattati….deplora che le misure attuate abbiano fatto aumentare nel breve periodo le diseguaglianze in termine di distribuzione del reddito; prende atto che si è registrato un aumento sopra la media di tali diseguaglianze nei 4 Paesi; rileva che i tagli apportati alle protezioni e ai servizi sociali e l’aumento della disoccupazione a seguito delle misure contenute nei programmi atti a intervenire sulla situazione macroeconomica, nonché la riduzione delle retribuzioni, stanno provocando un aumento della povertà….pone l’accento sul livello inaccettabile di disoccupazione, disoccupazione di lunga durata e giovanile, in particolare nei 4 Stati membri nel quadro del programma di assistenza; sottolinea che l’elevato tasso di disoccupazione giovanile compromette le possibilità di sviluppo economico, come dimostra il flusso di giovani migranti provenienti dall’Europa meridionale e dall’Irlanda…”
Ho riportato alcuni brani del rapporto della commissione Affari economici del PE sulle attività della Troika approvato dal Parlamento Europeo nella sessione di oggi. Approvato anche un altro rapporto della commissione Affari sociali dedicato agli effetti sulla disoccupazione e sulla condizione sociale che contiene analoghe considerazioni. Come avete potuto leggere ci sono parole molto dure sull’operato della Troika. Naturalmente in un contesto più ampio che potete ritrovare nei testi pubblicati anche sul sito www.altramente.org che mostrano gli equilibrismi che il PE prova a fare.
Infatti nei testi c’è un rimando alla gravità della crisi letta con le solite lenti e alla sostanziale legittimità ed opportunità dei meccanismi scelti per affrontarla che, è bene ricordarlo, il PE ha purtroppo approvato con il voto di molti di coloro che oggi votano questo testo e con l’opposizione sostanzialmente del solo GUE. Scatta poi però il distinguo e il vero e proprio J’ accuse verso la Troika che, va ricordato, è composta di Consiglio, Commissione e Bce e si avvale del Fmi. Alla Troika, e ai suoi componenti, si imputano le cose che ho citato e anche molte altre, comprese una sorta di doppio interesse ad esempio da parte della Bce.
Le ambiguità tornano nella parte propositiva laddove si chiede sostanzialmente una sorta di “democratizzazione” della governance dell’austerità con la coassociazione del PE. E si chiede di contemperare alla austerità, rimodulata e mitigata, la esigenza della crescita e l’attenzione alle questioni sociali.
Manca così una riflessione vera sulle cause della crisi, molte delle quali sono interne alla Europa stessa e figlie della mancata armonizzazione economica e sociale, “affidata” alle liberalizzazioni finanziarie e produttive, che hanno accresciuto le asimmetrie e le distorsioni dell’area. Manca cioè la consapevolezza del “debito indotto” dalla cattiva integrazione. Come manca una vera proposta alternativa che si fondi su una politica di autentica economia, sociale ed ambientale europea.
E manca una riflessione vera sulla democrazia e sulle responsabilità del PE che ora, finalmente ma anche per l’approssimarsi delle elezioni, alza la testa.
Comunque si può dire che la critica di ciò che austerità e Troika hanno determinato trova finalmente un riscontro anche nell’aula di Strasburgo.


Sostieni il Partito con una



 
Appuntamenti

PRIVACY







o tramite bonifico sul cc intestato al PRC-SE al seguente IBAN: IT74E0501803200000011715208 presso Banca Etica.