“A palazzo Chigi danno i numeri, intanto l’economia reale va verso il baratro”. Intervista a Roberto Romano
Pubblicato il 13 mar 2014
di Fabio Sebastiani – controlacrisi.org
“Una occasione mancata. Un modo furbetto di pensare alla propria stabilità e non a quella del paese, che intanto sembra avviarsi su una china davvero drammatica”. L’economista Roberto Romano è piuttosto critico verso i provvedimenti di Renzi sull’Irpef. E il ragionamento è semplice: “Con quelle risorse si potevano fare tante altre cose molto più strutturali e importanti per l’economia reale. E invece si è pensato a dare qualche contentino”. Insomma, manca una idea di politica economica.
Renzi passa l’esame dei sindacati ma non quello degli economisti.
E’ sicuro, perlomeno degli economisti che guardano ai numeri reali di questo paese, ovvero a quanto si spende per l’innovazione e la competitività sul prodotto. Qui sembra che i criteri adottati vadano in tutt’altra direzione. Nel nostro paesi manca il lavoro. E in quei provvedimenti non c’è un solo rigo sugli investimenti pubblici sul lavoro. Si punta sulla ripresa dei consumi ma è un tirare a campare. Voglio solo far notare che con 10 miliardi possono creare almeno 500mila posti di lavoro e mettere in moto una macchina che grazie anche ai fondi europei crea innovazionne e progetti di sviluppo legati alla green economy.
Sì ma l’intervento sulla tasse si sente.
Guarda che la prospettiva è quella della destra, soprattutto se si guarda a questi provvedimenti in associazione con la spending review. E’ il solito refrain, l’attacco allo Stato che si prende pezzi di ricchezza attraverso le tasse.
Tu cosa avresti fatto sulle tasse?
Se fossi stato ministro dell’Economia avrei messo la tassazione delle rendite dentro l’Irpef per esempio. E’ ben diverso. Magari riaggiornando le tabelle dell’Irpef. In uqesto modo il lavoro continua a stare sotto il tallone della tassazione.
Ci hai capito qualcosa con la spending review che all’improvviso raddoppia?
Non si possono inventare i numeri. Renzi dovrà vedersela con Cottarelli. L’Fmi sulla spesa pubblica non scherza mica.
E poi questo intervento si configura come una ‘una tantum’…
Troveranno il modo di renderla strutturale, ma questo non significa niente.
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