Rehn avverte l’Italia: “Ricordatevi del debito”
Pubblicato il 26 feb 2014
di Antonio Sciotto – il manifesto
La crescita resta modesta in molti paesi, la disoccupazione si conferma a livelli preoccupanti nell’Unione, l’Italia ha sempre un debito alto, che deve abbattere impegnandosi con uno sforzo maggiore: la Commissione Ue, che ieri ha parlato per bocca del commissario agli Affari economici Olli Rehn, continua a tenere sotto osservazione il nostro Paese, in particolare nel delicato passaggio che vede Matteo Renzi assumere la guida del governo.
Rehn ha parlato alla sessione plenaria dell’Europarlamento, anticipando le previsioni economiche che usciranno nei prossimi giorni, ma soprattutto indicando l’appuntamento del 5 marzo, quando la Commissione farà il punto su Italia, Francia e Germania, le tre locomotive del continente che per diversi motivi hanno bisogno di un focus dedicato e attento. In particolare, ovviamente, il nostro Paese e la Francia.
«La ripresa economica in Europa continuerà a a rafforzarsi in tutti i paesi e diventerà sempre più consistente e diffusa, ma resterà modesta per molti paesi», ha spiegato Rehn agli europarlamentari (che, va ricordato, tra tre mesi esatti vanno al rinnovo: e molti di loro, vista la mutata condizione politica negli ultimi 5 anni, è molto probabile che non torneranno a Strasburgo).
Sebbene la ripresa sia avviata – con tutti i distinguo e le differenze, anche marcate, tra i vari paesi – resta sempre alto l’allarme disoccupazione: un problema che non sembra destinato a risolversi presto, e che anzi affliggerà il continente sul medio-lungo periodo: «La disoccupazione resterà a livelli non accettabili», ha spiegato Rehn.
Servono quindi le «riforme»: e quale migliore occasione per ricordarlo all’Italia, visto che Matteo Renzi si è presentato con un progetto di forte stampo riformista. «Il peggio della crisi ora potrebbe essere dietro di noi, ma questo non è un invito ad abbassare la guardia – ha detto Rehn – Per rendere la ripresa più forte e creare più posti di lavoro abbiamo bisogno di mantenere la rotta delle riforme economiche».
Le ricette? Per il Commissario Ue bisogna concentrarsi su alcuni obiettivi: «Dobbiamo migliorare le condizioni di concessione dei prestiti alle Pmi (piccole e medie imprese, ndr), in particolare nell’economia digitale e nel settore dei servizi».
Quanto all’Italia e ai paesi più deboli, Rehn ha notato come sia «incoraggiante» che gli indicatori del sentimento economico stanno migliorando «da maggio 2013» non solo nella Ue ma anche «nei paesi vulnerabili come Grecia, Italia, Spagna e Portogallo».
«Non ho nessuna nuova notizia da dare all’Italia – ha aggiunto Rehn – Vale quanto detto in passato: cioè deve abbattere l’elevato debito con un aggiustamento maggiore».
Quindi un maggiore sforzo per abbattere il debito: accelerazione che sembra in linea con i nuovi ritmi annunciati da Renzi. Salvo verificare, ovviamente, se sarà possibile velocizzare (l’abbattimento del debito principalmente dovrebbe essere finanziato dalle privatizzazioni).
E il nuovo ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan? Rehn ha una parola anche per lui, positiva: «È stato un autore di relazioni dell’Ocse sulla crescita e le riforme strutturali. Conosce benissimo quello che bisogna fare per la ripresa».
L’apertura di credito verso Renzi e Padoan per ora è totale: «L’Italia manterrà gli impegni presi nel rispetto dei Trattati europei – ha detto Rehn – Lavoreremo a stretto contatto con il nuovo governo, sostenendo i suoi sforzi per rilanciare l’economia italiana, la crescita e la creazione di posti di lavoro e liberare il grande potenziale economico del Paese».
Il 5 marzo, quindi, l’appuntamento con la relazione Ue sugli squilibri macroeconomici, «con un focus su Italia, Francia e Germania», ha annunciato il Commissario Ue, e studi più approfonditi sulle riforme economiche da attuare.
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