Università, allarme del Cun: 8 mila docenti in meno in 6 anni

Università, allarme del Cun: 8 mila docenti in meno in 6 anni

di Roberto Ciccarelli – il manifesto

Negli ultimi sei anni sono stati persi 8500 docenti uni­ver­si­tari. Que­sta è la denun­cia del pre­si­dente del Con­si­glio nazio­nale uni­ver­si­ta­rio (Cun) Andrea Lenzi che ieri, durante un con­ve­gno alla Sapienza di Roma, ha descritto uno degli effetti deri­vanti dall’applicazione della riforma Gel­mini negli ate­nei ita­liani. Il numero degli inse­gnanti è giunto ormai al minimo sto­rico: dai 20 mila pro­fes­sori ordi­nari nel 2006, oggi lavo­rano nelle aule uni­ver­si­ta­rie 14.500, il 27% in meno. Dal 2008 gli asso­ciati sono pas­sati da 19 mila a 16 mila (-16%). Quanto ai ricer­ca­tori, messi su un bina­rio morto dalla riforma Gel­mini, sono 22.462.

L’Agenzia nazio­nale per la valu­ta­zione della ricerca uni­ver­si­ta­ria (Anvur) sta ulti­mando la valu­ta­zione delle abi­li­ta­zioni nazio­nali per pro­fes­sori asso­ciati e ordi­nari. Al momento, comu­nica il Cun, sulle 36.367 domande giunte da ricer­ca­tori e pre­cari per pro­fes­sori asso­ciati sono stati abi­li­tati in 15.502, il 42,6%, e su 16.038 domande per pro­fes­sori ordi­nari sono stati abi­li­tati 6.960 asso­ciati, il 43,4%. L’intero pro­cesso è ancora al palo per la sem­plice ragione che man­cano i fondi per pro­ce­dere al bando dei con­corsi locali (altro regalo di una «riforma» che avrebbe voluto isti­tuire sele­zioni «meri­to­cra­ti­che» quando in realtà affida alle cor­po­ra­zioni uni­ver­si­ta­rie lo stesso ruolo deci­sio­nale nella spar­ti­zione dei posti. Il Cun chiede al pros­simo governo di «repe­rire le risorse per il reclutamento».


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