Sinistra e legge elettorale: game over
Pubblicato il 21 gen 2014
di Matteo Prencipe – La proposta “Italicum” della nuova legge elettorale del PD di Renzi, costringe tutti a sinistra ad un triste ma forse salutare, game over o se preferite fine del gioco. Lo sbarramento elettorale al 5% (ma anche se fosse al 4%) nella coalizione, costringe a guardare in faccia la realtà e prendere atto, che questo PD si muove con la logica stritolatrice del maggioritario eliminatorio. Renzi accellera (8% le singole liste!) e completa quello che fece a suo tempo Veltroni sempre in un patto con Berlusconi. Un caso? Per ora è così e bisogna legggere ciò che si produce politicamente. L’accordo tra PD e Forza Italia probabilmente reggerà. Troppi gli interessi politici e materiali di PD e Forza Italia che convergono. Tutta la sinistra è chiamata quindi ad un’amara riflessione. Quante volte ci siamo divisi sui dettagli, pensando a giochi e giochini delle reciproche e miopi convenienze, ai patti illusori per cercare comunque in realtà “un posto al sole”? Su queste basi sono finite tante esperienze politiche.
La sinistra politica ha una sola e salutare strada da percorrere: ricostruire sè stessa e la sua identità. Le scorciatoie non esistono e i compromessi sembrano esaurirsi per sempre. Dobbiamo ricominciare “da capo” per ridare rappresentanza politica alla nostra storia, agli oppressi di questo paese e alla voglia di libertà che comunque cova nel paese. Ci vuole un nuovo progetto di liberazione nazionale dal giogo dell’austerity, che ricostrusca le ragioni della rappresentanza, del “perchè” e del per “chi”, provando i percorsi che in tutta europa hanno proiettato la sinistra in ruoli decisivi, autonomi, non minoritari e non subalterni.
Possiamo partire a sinistra con umiltà, pazienza ed ascolto in queste elezioni europee? Ci sono tutte le necessità politiche e questo è evidente. Manca però la decisione soggettiva e questa tarda a venire, ma per fortuna gli ultimi congressi si sono conclusi o stanno per concludersi. Partecipare tutti per costruire una lista per Tsipras, di sinistra, unitaria, libera e aperta, è l’inizio possibile per la comune ripartenza. E’ un percorso accidentato? Sì. E’ un percorso quasi azzardato? Evidente. Non soddisferà tutti noi individualmente presi? Probabilissimo. C’è solo un’esigenza imprescindibile: la chiara collocazione di sinistra alternativa nell’europa e nel paese Italia. E’ questo il presupposto per poter ripartire il giorno dopo e comunque vada. Comunque sarà è evidente che è Game over.
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